Le pagine coperte di parole
Chi le scrisse quelle innumerevoli parole che stazionano nelle biblioteche di Genova, le pagine coperte di parole sono in crescita in Liguria e i libri aumentano di numero e aumentano gli interrogativi e le incertezze. Se la pagina muore ogni giorno un poco, sotto lo sguardo del lettore, mentre le parole la girano, nella patria antica dei saonensis e dei genuensis, ben incapsulata è la sua memoria storica negli anfratti più impensati e introvabili.
La sua filosofia fa di tutto per passare inosservata: produce per sé immagini e metamorfosi, nasconde sotto le macerie, reperti di civiltà pregressa, su cui sorgono cantine e fondamenta di palazzi di città e ville di collina. Sono parole lunghe e corrose nella pagina piena che sembra l’imposta di una finestra.
Quando è pieno di parole il vento si disperde nei chiostri, si infossa nei sottoscala, si rintana nei vicoli scuri delle vecchie città liguri.. La pagina si gira ancora raccogliendo a caso le parole dialettali del vento che sa di porto e di collina aspra. Le torrette si perdono tra i gabbiani, frastornate dal vento, dalle parole stridenti e dagli uccelli di mare…
L’umido e la risacca pronunciano parole antiche, rombanti, spruzzanti, sonore e stridule di remote tempeste… con la notte allora si accendono sempre parole calme che scivolano nelle pagine larghe dei porti.