Le parole elastiche e resistenti

Si dovrebbero scrivere le parole giuste per tenere sollevato il cielo, scriverne tante che la massa verbale letta a bassa voce, come un mantra tibetano, serva a impedire che cada sulle nostre teste. La musica delle parole lette potrebbe propagare energia e fermare il cielo.

Il cielo incombente con le sue nuvole tirate e pesanti, come un deposito di lamiere ossidate che gravavano sull’atmosfera molto umida ed impediscono ai gas e ai fumi di frantumarsi, sulle nostre teste pesano quelle lamiere che sbattono nella vastità dello spazio celeste.

Le parole elastiche e resistenti, stratificate sulla natura per proteggere e  fermare il cielo. Abbiamo incominciato a disporle in forma di colonna per sorreggere stabilmente il cielo.

Poi abbiamo ammassato libri e fogli e giornali alla base delle colonne per alimentarle di parole, per raggiungere la massa critica e spostare il cielo verso l’alto. Quando è scesa la notte anche le colonne sono crollate e le parole si sono frantumate come una grandine improvvisa sui prati e nei fossi.

Bruno Chiarlone Debenedetti

Bruno Chiarlone Debenedetti è nato nel 1947 a Cairo Montenotte (SV). Dal 1980 è attivo nel campo della poesia visiva e della mail art. Appena un anno dopo il grande Cavellini – GAC lo nomina maestro di cerimonia per il suo 100° anniversario 1914-2014. Nel 1990 scrive il Manifesto dell’Eco-arte. Nella sua nativa Liguria, a Rocchetta Cairo, con amici artisti, ha realizzato grandi murales sulle case del borgo. Dal 1996 ha collaborato con la rivista mensile “Liguria – Val Bormida”. Ha pubblicato alcuni romanzi storici e vari libri su Cavellini oltre a recenti libri conservati in varie biblioteche italiane. Scrive abitualmente vari articoli che compaiono on-line su Savonanews, Cagliari Art Magazine, Trucioli blog, Mediterranews, IVG. Bruno Chiarlone Debenedetti vive e lavora a Cairo Montenotte, Savona.

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