Le parole elastiche e resistenti
Si dovrebbero scrivere le parole giuste per tenere sollevato il cielo, scriverne tante che la massa verbale letta a bassa voce, come un mantra tibetano, serva a impedire che cada sulle nostre teste. La musica delle parole lette potrebbe propagare energia e fermare il cielo.
Il cielo incombente con le sue nuvole tirate e pesanti, come un deposito di lamiere ossidate che gravavano sull’atmosfera molto umida ed impediscono ai gas e ai fumi di frantumarsi, sulle nostre teste pesano quelle lamiere che sbattono nella vastità dello spazio celeste.
Le parole elastiche e resistenti, stratificate sulla natura per proteggere e fermare il cielo. Abbiamo incominciato a disporle in forma di colonna per sorreggere stabilmente il cielo.
Poi abbiamo ammassato libri e fogli e giornali alla base delle colonne per alimentarle di parole, per raggiungere la massa critica e spostare il cielo verso l’alto. Quando è scesa la notte anche le colonne sono crollate e le parole si sono frantumate come una grandine improvvisa sui prati e nei fossi.