Cosa leggere… ‘Prassetiera’
Difficile collocare un testo come ‘Prassetiera’, di Ercole Cadenabbia.
Tra fantascienza, immaginazione e invettive dello scrittore, il romanzo non vuol tanto narrare una storia, ma sviluppare un racconto come pretesto per riflettere su grandi e piccole questioni legate alla scienza e alla tecnologia.
L’influenza dei media sulle nuove generazioni, il rapporto tra i media e i poteri forti, l’inquinamento ambientale e tanti altri sono i temi toccati o anche solo sfiorati dalla penna dell’autore. Oggetti del globalismo contemporaneo incorniciati però da un unico, caratteristico palcoscenico: l’isola di Prassetiera.
Prassetiera è una mitica nazione al largo del Venezuela, un territorio indipendente dall’antica storia e dalle usanze uniche. L’autore presenta così una civiltà completamente diversa dalla nostra, semplice e pura: quella dei Serappi.
La descrizione di queste persone è minuziosa e intrigante. Sono pigri, non perché non amino il lavoro, ma perché in armonia con tutto quello che fanno.
Vivono con la totalità del corpo e della mente, dimostrano intelligenza e onestà in ogni azione.
Insomma, un grande popolo sottoposto ad un’unica legge, dettata da ‘il Libro della Natura’, che prescrive il rispetto dell’ambiente, dell’equilibro biologico e la purezza delle acque.
Sulle sponde di quest’Isola approda un naufrago, un uomo moderno, che ha la possibilità d’entrare per puro caso in questo fantastico mondo.
Mattia Martinez Sanchez de La Vega y Hombroso, tale il nome del povero naufrago, conquista facilmente l’affetto dei Serappi e, ammaliato da un universo completamente diverso da quello in cui è abituato, decide di aprire un’agenzia di viaggi.
Gli indigeni accettano di buon grado questo nuovo commercio nella loro Isola, poiché faciliterà l’importazione dell’unica pianta di cui sono realmente ghiotti: la liquirizia. Così, grazie a questa svolta imprevista, nasce una serie di lunghe e complesse relazioni tra i Serrappi e il mondo esterno.
Tali relazioni danno la possibilità a E. Cadenabbia di liberare la propria fantasia e di esercitare il proprio giudizio. Un esercizio che tende spesso all’ironico e al paradossale e che giunge a scatenare lo stupore e la meraviglia in chi legge.
E dove viene meno la narrazione, giunge la riflessione. La capacità dello scrittore è proprio quella di saper saltare da una scena ad un commento, da una critica ad una descrizione.
Fulcro e cuore delle pagine rimane però il rapporto dell’umanità con lo sviluppo. Davanti ai benefici di cui la tecnologia è capace, ci sono anche ombre, sospetti, dubbi: F15, disinformazione, hackers, guerre cibernetiche.
In un clima un poco complottistico e un poco scherzoso, il lettore è guidato in una trama avventurosa e intrigante, attraverso un palcoscenico tanto magico quanto reale, serio quanto comico.
Ecco perché leggere ‘Prassetiera’ di Ercole Cadenabbia.