Qualcosa da dire?
Premessa
Prima che qualcuno si metta a leggere questo articolo devo avvisare (ho paura di essere insultata) che le frasi riportate sono, lo giuro, assolutamente vere, errori grammaticali compresi, che ho evitato le argomentazioni palesemente cattive ed illeggibili, che la ricerca è stata veloce sia perché è facilissima da fare, sia perché se inizialmente mi veniva da ridere, poi un po’ meno e ho dovuto smettere.
Poi ho ingrandito il testo dei commenti, in verità non vale la pena di sforzarsi troppo a leggerli, ma è un buon esercizio emotivo.
Come ho scritto qui non c’è nulla di nuovo. Importanti e approfondite ricerche sul fenomeno degli opinionisti della rete sono state fatte e comunicate in varie forme: libri, documentari, articoli, video, film eccetera eccetera.
Quindi chi vuole un parere sociologico o psichiatrico ben fatto lo può trovare facilmente. Qui c’era solo un tentativo di capire quello che per me era incomprensibile. E tale resta.
Il campo di questa mia “ricerca” è ristretto a due ore di un Lunedì pomeriggio noioso e caldissimo, i commenti provengono solo da Face Book, con argomenti come da ordine di apparizione sulla mia home page.
Devo dire che leggere i commenti che seguono mi ha fatto provare un po’ di imbarazzo. Un amico mi ha detto che la sensazione è paragonabile a quella di quando incontri un vecchio amico che non vedi da tempo. Magari sei con nuovi amici e glielo presenti, e lui comincia a dire cose che ti mettono a disagio e tu non vedi l’ora che finisca e se ne vada, non vuoi che faccia una pessima impressione perché la faresti un po’ anche tu, avendo avuto un amico così.
Poi ne parliamo.
Ecco una veloce carrellata…
Sul Blue whale
A 16 anni facevo le notti nel panificio vicino casa mia (per 40€ al giorno), e fidatevi che quando tornavo a casa, non avevo le forze neanche per accenderlo il Pc, figuriamoci di tagliuzzarmi la pelle dietro certi imbecilli. Mandateli a lavorare i vostri figli e vedrete che impareranno a vivere
Lo fanno a posta!
Ho preso questi due tra le centinaia perché riassumono in tre secondi come si dovrebbe vivere ed educare e il fatto che bisogna sempre dubitare di tutto, possibilmente in posta (perdonatemi, non ho potuto farne a meno).
Sul fatto che la balena sia azzurra o blu, che non sia in realtà una balena, ma una balenottera il confronto resta aperto. E teso.
Su Carlo e Camilla
Il fatto scatenante è che lei ha dichiarato che i primi anni sono stati molto difficili. Per chi non lo sapesse, e spero tanto che qualcuno ci sia, lui è il principe di Inghilterra, e lei la sua seconda moglie. La prima era Lady Diana. Su Wikipedia c’è tutto.
Ma che ce ne importa! Lei ha scelto di lasciare il marito per Carlo….e che si credeva che erano rose e fiori? Dovremmo piangere? Ha continuato a circuire Carlo (un pesce lesso che non sa di niente!) anche dopo sposato…..e che si credeva la regina del mondo? Rovina famiglia questo e’!
Dovrebbe sapere la vecchia Camilla che sulle rovine di un matrimonio non si può costruire un rapporto FELICE.
NESSUNO COSTRUISCE UNA CASA SULLE ROVINE DI UN ALTRA A MENO CHE NON SIA UNO STUPIDO
..carlo non oserebbe mai pronunciare questa frase: sono anni, ormai, che camilla è in menopausa
Che bello! Tutti che si chiamano per nome e si conoscono benissimo. Carlo? Il mio vicino di casa! Camilla? Una merda.
Sulla cucina Norvegese
Boh, qualcuno ha scritto che la cucina norvegese è sana, e poi la gente si è messa a discutere. Prevale lo spirito nazionalista e la protezione dei nostri valori. Non ho letto tutto l’articolo però mi piacerebbe comunque andare in Norvegia.
Ma non era la nostra la dieta alimentare piu’ sana??? Ci stiamo vendendo proprio tutto, tutto
Ecco, fatevi una vacanza in Norvegia e poi vorrete morire un po’ prima
Ok.., non è che si possa dire molto.
Su un ciclista investito
Qui c’è un video che pare essere stato smontato fotogramma per fotogramma da tutti i commentatori. I ciclisti in primavera-estate non piacciono a nessuno. Facciamocene una ragione. E andiamo a piedi.
Si va be, ma li la colpa è del ciclista anche perché non si vede tanto bene ma sembra che la macchina abbia pure la freccia inserita nel svoltare…
Il ciclista magari doveva mantenere la distanza di sicurezza. Non stargli attaccato al culo,ovvio che l’auto quando svolta rallenta e quello lo ha toccato. Magari l’autista non si è nemmeno accorto, non sembra che stia scappando ma si allontana normalmente..
Sulle lacrime di Totti
Totti è un calciatore, che ha giocato la sua ultima partita. E il suo discorso per salutare tifosi e compagni di squadra ha commosso un buon numero di persone. E sulla commozione bisogna avere degli schieramenti.
Io sono la seconda persona che si è emozionata ma non ha pianto, scusate ma io piango per i 100 bimbi siriani uccisi nei raid aerei ordinati da Trump o per i 30 cristiani copti uccisi da una bomba, non perché Totti, che comunque è un grande uomo e merita rispetto, va in pensione… E dopo questo mio pensiero insultatemi pure quanto volete, la cosa mi scivola addosso
Vacca che stronzo bastardo che sei
Cose per cui vale la pena piangere, e che tutti lo sappino.
Ora, ho messo l’ultimo commento perché, con percentuali altissime, ogni dibattito finisce proprio così: in vacca.
Ad un certo punto la gente comincia a litigare.
Si riesce a litigare per tutto in rete. Se cerchi lavoro, se offri lavoro, se regali un mobile. E non ti azzardare a tentare di vendere un cane.
Si parte da un articolo o da un post che pare innocente o solo un po’ polemico, si arriva a fonti storiche discutibili, opinioni importanti con tanto di citazioni e si finisce per dare della puttana alla madre di qualcuno.
Ho evitato i post razzisti, il bello dei morti che liberano il mondo dalla feccia che è ben identificabile in cittadinanza, credo religioso, identità sessuale. Quelli non mi interessa capirli. Mi fanno schifo e basta.
È un mondo primordiale quello dei commenti in rete. Mette un po’ tristezza.
E fa sentire in imbarazzo, quello di cui parlavo prima.
A me non sembra di conoscere persone che potrebbero scrivere cose come quelle. Però non c’è dubbio che esistano. E sono davvero tante.
Mi mette in imbarazzo pensare che facciamo parte dello stesso mondo, che facciamo la spesa nello stesso supermercato, che mandiamo i figli nelle stesse scuole. Probabile che le incontro spesso. Mi chiedo come sia possibile. Riesco a pensare che in alcuni momenti ci siano pensieri un po’ acidi e cattivi, ma il fatto dell’esigenza di comunicarli mi sfugge. Mi sfugge il perché del complottismo dilagante, che vede in ogni avvenimento un piano per la distruzione di una presunta umanità. Troppe serie TV probabilmente.
Stupidità o frustrazione? Cosa è che muove? Solitudine? Disoccupazione? Relazioni finite male? Non lo so.
So che nessuno può essere stato sempre così. Che anche il più becero commentatore seriale deve essere stato un bambino e poi un ragazzo adorato da qualcuno. Molti hanno profili “normali”, amici che sembrano “normali”, figli, lavoro, vanno al bar, fotografano la spiaggia. Cosa porta ad arrogarsi di sapere sempre cosa è giusto? Ad essere sicuri di avere ragione? A poter dire cosa è assolutamente così, vero, reale? A giudicare persone di cui sappiamo solo il colore dei capelli?
Sarà che io non sono mai sicura neanche delle cose più banali, che conosco tante persone che si fanno domande e non si accontentano di risposte qualsiasi; ci sono tante cose così lontane da me in quei commenti astiosi, che mi sembra impossibile che esista un “fenomeno” del genere.
Mi domando come sono queste persone nel quotidiano. Se parlano così ai loro figli, agli amici, ai colleghi di lavoro.
O se vivono in funzione di quei momenti in cui possono dar sfogo a non so bene cosa attraverso un social network. Forse si gratificano con i like e con confronti che sfociano in un “adesso ti blocco”.
Ci sono stati dei momenti in cui mi è venuta voglia di rispondere ad un commento, non l’ho fatto perché di fronte ad alcune opinioni la mia capacità di ragione si ritrae in mondi perfetti, dove tutto quello che ho letto non esiste e di conseguenza non ho niente da dire. E anche perché chattare mi annoia profondamente.
Siccome non voglio fare l’opinionista, uso ancora forse: forse le persone che passano il loro tempo così sono poche (?) centinaia, sempre le stesse, con profili diversi. Sono tipo una setta e si danno appuntamento ad una certa ora. Tu dici questo ed io ribatto così, poi vediamo che succede. Forse è un lungo esperimento quello che stanno facendo e un giorno ci diranno prendendoci un po’ in giro: “davvero ci avete creduto? Che sciocchi!“.
Speriamo.